Quando è stata scritta la prima lettera di San Valentino?
La prima “Valentina”, la prima lettera di San Valentino, che fa parte della storia delle lettere, una storia appunto, lunga millenni, è stata scritta dal duca Carlo d’Orléans nel secolo XV. Imprigionato nella Torre di Londra dopo essere stato catturato dagli inglesi, nel 1415 Charles scrisse a sua moglie, Bonne d’Armagnac, una lettera d’amore in rima, che ora fa parte della raccolta di manoscritti presso la British Library di Londra. I primi due versi della poesia erano:
“Je suis déjà d’amour tanné, ma très douce Valentine” (Sono già malato d’amore, mia dolcissima Valentina). Fu un amore intenso, ma sfortunato: non rivide mai più Bonne d’Armagnac, che morì prima del ritorno di Charles in Francia nel 1440.
Com’erano le prime lettere?
Le prime lettere avevano un carattere commerciale e furono scritte dai Sumeri intorno al 3000 a.C su da tavolette di argilla che, una volta scritte, venivano essiccate al sole e poi ricoperte da un secondo strato di argilla fresca sul quale era impresso il nome e l’indirizzo del destinatario. Tali lettere contenevano documenti amministrativi, contratti di lavoro, affitti di terreni e vendite di derrate alimentari. Il primo vero metodo di scrittura, quello ad inchiostro, fu invece introdotto intorno al 3000 a.C. nell’Antico Egitto. E’ proprio in quest’epoca che si può già intravedere un primo tentativo di comporre le lettere tramite carta e penna. Tali lettere erano ancora di carattere commerciale. Gli egiziani usavano la scrittura geroglifica che combinava un insieme di elementi ideografici, sillabici e alfabetici. Ad introdurre la scrittura “alfabetica” furono i romani, che utilizzavano tavole di bronzo. L’uso delle lettere come mezzo di comunicazione era tanto diffuso da giustificare lo studio di un sistema postale che trovò sotto il dominio di Augusto una delle sue massime espansioni. Successivamente si passò dal papiro egizio alla pergamena e proprio nel Medioevo venne introdotto nelle lettere ufficiali, l’uso del sigillo in piombo detto “bolla” con il quale si autenticavano le lettere papali. Intorno all’anno 1000 alle lettere in pergamena si affiancarono quelle in carta di uso corrente in tutto il mondo arabo. Nel Rinascimento si diffonde l’uso della carta e l’organizzazione dei servizi di posta a cura di Francesco Tasso producono un gran numero di lettere commerciali ad opera della borghesia che necessita di comunicazioni con luoghi lontani. Con questi nuovi supporti si diffonde anche l’uso delle frasi in lingua volgare apposte sui frontespi delle lettere ad incitare una più rapida consegna.
Quando le lettere iniziano ad essere inserite nelle buste?
Nel XVII secolo inizia a svilupparsi l’abitudine di inserire le lettere in una busta grazie anche alla riduzione del prezzo della carta. Si sviluppa l’abitudine di lasciare uno spazio bianco tra la prima riga del testo, che deve contenere “l’intitolazione” ovvero il titolo del destinatario, ed il corpo vero e proprio della lettera. Diventa buona regola lasciare tanto spazio bianco quanto più si vuol significare la propria sottomissione. Durante l’Ottocento si cominciarono a produrre fogli di carta da lettere sottili. In Italia dopo il 1930 per facilitare l’uso della posta aerea verrà prodotta una speciale carta da lettere leggerissima grazie alla quale con la busta è possibile mantenere il peso al di sotto dei 5 grammi nei quali era previsto lo scaglione d’uso con la tariffa postale più bassa. Oggi si possono usare sia buste da lettera che buste a sacco di diverse dimensioni, ognuna con il suo specifico scopo.